Don Gigi e Don Sisto salutano Grumolo

Don Gigi & don Sisto

Don Gigi & don SistoApprofittiamo di questo spazio per raccontare alla gente di Grumolo quello che avverrà nel mese di settembre 2014: don Gigi e don Sisto ci lasciano! Al loro posto il Vescovo ha nominato un nuovo parroco: don Giuseppe Mattiello, nato a Marola nel 1964 (l’11 luglio 2014 ha compiuto 50 anni), prete dal giugno 1989, già coparroco dal 2006 nell’Unità Pastorale Berica (Bosco di Nanto, Castegnero, Nanto e Villaganzerla). La novità è che anche Grumolo entra in una Unità Pastorale, insieme con Sarmego e Vancimuglio. Sono le tre parrocchie che formano l’unico Comune. Succede che il contesto civile e il quello religioso combacino perfettamente. Anche Don Dorino saluta le sue parrocchie (Sarmego e Vancimuglio) dopo dieci anni di servizio per prendere servizio a Pozzoleone e Fiola.

Sono cose che devono essere vissute con partecipazione, dato che la “Festa del Riso” è stata la porta di ingresso per i due preti e nello stesso tempo diventa la porta di uscita.

Sono passati cinque anni, dal quel settembre 2009, quando don Gigi e don Sisto hanno vissuto l’ingresso nella piazza di Grumolo. Non c’era la chiesa, perché all’interno dell’edificio sacro dedicato alla Madonna Assunta c’era solo un cantiere e la piazza era sembrata la più adatta ad accogliere il loro ingresso. Sono partiti dalla piazza e hanno agito sempre nella piazza!

Don Gigi comincia un servizio tutto nuovo, all’interno della Casa Circondariale di Vicenza, comunemente chiamata “Carcere”. Il Vescovo lo ha chiamato a questo delicato servizio, considerando anche la sua esperienza trentennale nel mondo dell’emarginazione all’interno della Cooperativa Sociale ‘Elica’.

Don Sisto torna a casa sua, a Locara. Torna nel paese che settant’anni fa lo ha visto nascere (28 gennaio 1944) e che lo ha visto celebrare la prima volta dopo la consacrazione presbiterale dell’8 giugno 1969. La sua numerosa famiglia lo riaccoglie e può così gustare la sua compagnia, la saggezza e la sua capacità di accompagnare le persone che vogliono incontrarlo. La sua malattia, dal dicembre 1999, ha lasciato sì dei segni, ma non ha cancellato la sua voglia di essere protagonista e di fare il prete. Tra i suoi fratelli, cognati, nipoti e pronipoti (una schiera di persone!) avrà la possibilità di sentirsi ancora a casa e la chiesa dove celebrò la sua prima messa potrà averlo ancora come celebrante nel Mistero Eucaristico.

Ogni volta che arriva un momento simile, arriva molta tristezza. Sono stati cinque anni bellissimi, dove si è riusciti a portare la parrocchia fuori da una palude pericolosa. Infatti nel 2009 Grumolo si trovava in una situazione di grande disagio, dopo che don Adelio era improvvisamente mancato il 14 dicembre 2008. La sua morte però era sopravvenuta in un momento particolare, con la parrocchia trasformata in cantiere. Era infatti in atto il radicale restauro della chiesa e le celebrazioni dovevano essere officiate nel locali della Casa San Giovanni. I funerali addirittura nella chiesa di Sarmego. Le liturgie solenni nelle festività di Natale e Pasqua, nel teatro.

Don Gigi e don Sisto hanno preso in mano il testimone dei lavori che era stato portato provvisoriamente per un anno intero da don Luciano Attorni (di Lerino), don Dario Guarato (di Marola) e altri preti come don Lodovico Furian (Vicario Generale). Il restauro della chiesa si è concluso con la piena messa in funzione del sacro edificio con la celebrazione delle Palme, 28 marzo 2010. In questi sette mesi però, i nostri preti hanno toccato con mano il cuore generoso dei parrocchiani di Grumolo. C’è stata quasi una gara per mettersi a disposizione nei lavori offrendo il proprio volontariato. Non gente sprovveduta però, ma tecnici del lavoro: falegnami, muratori, imbianchini, impresari …. Veri artisti che hanno permesso un risultato invidiabile: la chiesa restaurata con l’interno quasi completamente nuovo. La canonica e l’annesso chiostro rimessi in funzione per i nuovi programmi di chi vi abitava. E’ così che i nostri preti hanno detto: “ma perché non proseguire?” Forse si stava vivendo una stagione irripetibile e così l’impegno per rimettere le strutture di Grumolo a nuovo non si è fermato. Ecco allora che il 10 aprile 2011 viene inaugurato il campanile completamente ristabilito a nuovo con sei campane appena uscite dalla fusione bronzea.

Ma dopo quella data, si procede!

Viene sistemato il piazzale retrostante la chiesa per mettere a disposizione della sagra questa area inutilizzata. Si prepara il fondo per le strutture, sempre della sagra, con una piattaforma la cui grandezza è proiettata per le successive scelte urbanistiche. Sempre i volontari si tirano su le maniche e prendono in mano tutte le balconate della Casa San Giovanni.

Nel 2012, quasi senza riflettere (se ci fosse stato questo passaggio, forse, niente si sarebbe fatto, perché si stava imboccando una strada un po’ spericolata), prima si completa l’edificio della cucina per la ‘Festa del Riso’ e poi si mette mano a tutta Casa San Giovanni, l’antica scuola che dagli anni ’90 non è più usata come edificio scolastico, dopo che le suore sono state ritirate da Grumolo. Era servita anche come provvisorio municipio e successivamente rischiava di cadere in un brutto abbandono. Si è riusciti così nella operazione più difficile, conclusasi il 23 giugno 2013 con l’inaugurazione della nuova Casa San Giovanni. Da quei muri così dominanti la piazza, dopo che il tetto è stato messo in piena sicurezza, sono stati ricavati molteplici servizi: la sede degli alpini, il Bar per il Noi, stanze da gioco e per l’attività con ragazzi, giovani, famiglie e anziani; la sede del mercatino dell’usato per la Sagra, sala per la musica, depositi per la Sagra e per il Teatro.

In questi anni sono stati spesi complessivamente 2.200.000 Euro. Di questi, 250.000 circa, erano stati pagati prima del settembre 2009. 320.000 Euro sono stati donati dalla Regione Veneto e dalle Banche….

Don Gigi e don Sisto sono riusciti in questo non per loro merito, ma perché hanno trovato una meravigliosa comunità. Una famiglia di famiglie che aveva bisogno di fiducia, solo di fiducia. Quando si offre questa, tutto lievita e diventa più facile; basta fare uno sforzo iniziale. Fiducia alle catechiste che, numerose, si sono sempre prodigate con i ragazzi nei vari itinerari e nella preparazione dei sacramenti. Fiducia agli animatori dei Gruppi Giovanissimi, che si sono affiancati agli adolescenti nel complesso lavoro in un’età complicata. Fiducia agli operatori del Noi, che avevano sempre assicurato momenti bellissimi di festa, di incontro, di agonismo sportivo; gruppo che dal giugno 2013 gestisce il Nuovo Centro in Casa San Giovanni (insieme ai gruppi Anziani e Alpini) e che mostra “la porta aperta”, l’immagine più bella di Grumolo: una paese dove tutti quelli che se sentono partecipi hanno le chiavi dell’ingresso. Fiducia al Gruppo Caritas che ha trovato nelle stanze riservate della canonica la propria sede e il deposito per la sua azione indispensabile accanto alle famiglie in difficoltà.

Fiducia al Comitato di Gestione della ‘Festa del Riso’ che nello scenario complessivo del paese si è trovato a rivestire il ruolo dell’ambasciatore. Questa occasione è sempre più la megliore esposizione di Grumolo, una vera eccellenza. Fiducia ai giovani che amano la musica e il bel canto sacro. Dai ragazzi agli adulti: spazio a chi ama cantare e quindi pregare due volte! Fiducia ai genitori e giovani che da cinque anni gestiscono con grande profitto i campiscuola di Mezzaselva e di Valmalene, creando occasioni di crescita per i ragazzi e anche per gli animatori. Fiducia ai sacrestani, ai volontari della canonica, ai meravigliosi amici del “Zacchete”, a tutte quelle persone che portano le buste alle famiglie e devono sorbirsi qualche improperio, a chi tiene pulita la chiesa…

Sarebbe lunghissimo l’elenco di chi deve essere ringraziato perché in questi cinque anni si è vissuto una meravigliosa esperienza di vita e di fede.

Adesso verrà un nuovo parroco. Deve essere accolto come furono accolti don Gigi e don Sisto il 19 settembre 2009. Avere lo stesso entusiasmo, la stessa voglia di essere uniti. Così anche le cose più sofferte si trasformeranno.

Don Gigi e Don Sisto